
Rabarbaro & Crumble
Sabato mi sono tolto una soddisfazione che attendevo da tempo
Ho pelato il rabarbaro, e ho raccolto 400g circa di gambi.
Poi ho seguito la ricetta di Jamie Oliver.
La ricetta è molto semplice; l’unica difficoltà (si fa per dire) è fare il crumble vero e proprio, ottenendo una consistenza briciolosa e aggiustando di farina se necessario.
E voilà, crumble al rabarbaro.
Per fare le cose precise l’ho servito con un budino morbido alla vaniglia; ci vorrebbe la crema custard, ma ho pensato che potevo accontentarmi 🙂
Ho sentito nuovamente un gusto che conoscevo bene ma avevo dimenticato, erano anni che non lo assaggiavo, e mi consolavo con il più prosaico crumble di mele…
Da quello che ho visto il rabarbaro è una pianta generosa: l’ho messa a Ottobre, l’ho lasciata lì, credo di averla innafiata solo 2-3 volte nei momenti di maggiore siccità.
È piantata nell’aiuola delle fragole, la vedete in fondo nel suo massimo splendore.
Ho scoperto (troppo tardi) che avrei dovuto “forzarla”, con un tubo attorno ai germogli; li avrebbe fatti crescere in verticale, rendendo le coste più morbide. Sarà per la prossima stagione. Eccola dopo la pelata:
Come vedete qualche insetto ha banchettato sulle foglie; a me basta che mi lasci i gambi 🙂
Se si riprende bene faccio un altro raccolto, sto giro crostata rabarbaro e fragole.
Questo dolce è il motivo per cui ho messo la pianta. In effetti questo è uno dei motivi per cui ho fatto l’orto: avere frutta e verdura che non si trovano in giro, o si pagano a peso d’oro.
Un’altro sfizio che mi sono tolto è la senape da taglio. In Italia non esiste, al massimo si usa per fare sovescio.
Invece messa in insalata è buonissima, la rende piccante senza bisogno di salse.
Questa varietà si chiama Wasabi-na, e l’ho presa su Seedaholic:
Anche questa basta seminarla e dimenticarsene.
Buon crumble a tutti!